La Scuola di Chicago
La Scuola di Chicago è la corrente di ricerca qualitativa nata intorno al Dipartimento di Sociologia dell’Università di Chicago negli anni Venti del Novecento. Obiettivo dei ricercatori americani era comprendere – dall’interno e dal basso – le dinamiche di una società in rapido mutamento, che aveva nella metropoli la sua sede di elezione e nella criminalità e nella marginalità sociale i fenomeni di maggiore interesse, in grado, con la loro carica conflittuale, di mettere in crisi il modello di una società perfettamente integrata e funzionante.
La tecnica di ricerca preferibilmente utilizzata era l’osservazione partecipante, che implica l’inserimento del ricercatore nell’ambiente da studiare e un’osservazione delle sue dinamiche tesa alla comprensione delle azioni individuali, uno strumento cioè tremendamente simile a quello utilizzato oggi dall’agente sotto copertura, con la differenza che a quest’ultimo poco interessa svelare il senso sotteso alle azioni criminali, dovendo gestire esclusivamente l’oggettività delle condotte illecite esteriori degli individui.
Ecco che molti ricercatori dell’epoca s’infiltrarono nelle gang della città americana, accedendovi tramite informatori, allo scopo di svelarne dall’interno – anche attraverso un’immedesimazione empatica con i loro attori (detta Einfühlung) – le principali strutture di relazioni e le tecniche di neutralizzazione all’opera tra i loro aderenti, utilizzando, oltre all’osservazione partecipante, tecniche come lo shadowing (consistente nel seguire l’attore sociale come un’ombra) e la partecipazione osservante (dove la partecipazione attiva alla vita dell’organizzazione prevale sugli aspetti descrittivi desunti dall’osservazione etnografica).